giovedì 5 maggio 2011

Il Palazzo Stregato


Nella nostra più verde vallata
   Di angeli buoni abitata,
Un grandioso palazzo una volta,
   Un raro e radioso palazzo, ergeva la fronte.
Nel regno del monarca Pensiero,
   Là s'innalzava!
Mai spiegò serafino le ali
   Su dimora d'uguale bellezza!



Stendardi gialli,gloriosi,dorati,
   Fluttuavano ondeggiando sul tetto
(Ma,tutto questo,nei tempi andati,
   Tanto tempo fa)
E ogni brezza che scherzava leggera,
   In quei giorni felici,
Lungo i bastioni impennacchiati e languidi,
   Un alato profumo portava con sé.

 
Chi vagava per quella felice vallata,
Poteva attraverso vetrate lucenti vedere
Spiriti muoversi armoniosamente
Al suono di un liuto assai bene accordato,
Attorno a un trono dove,seduto
Porfirogenito,
Nel rango che alla sua gloria competeva
Il sire del regno era veduto

E sfavillare di perle e rubini,          Era il portale del raro palazzo,    Dove a ondate fluiva e fluiva,      Senza fine tra i luccichii,              Una compagnia d'Echi,                  Col grato compito sol di  cantare, Con voci d'insuperata bellezza ,      La saggezza e l'impegno del re .                       

Ma spiriti maligni con abiti a lutto
 L'inclita proprietà del monarca assalirono.
(Ah piangiamo! Che nessun' alba
 Sorgerà per lui sventurato!)
E attorno alla casa la gloria
Che sfolgorava e fioriva
Non è che un'oscura memoria
Di un tempo ormai morto e sepolto.

E chi ,ora,passa per quella vallata,
 Per le rossastre vetrate intravede
Immense forme muoversi irreali
 Al ritmo d'una dissonante melodia
Mentre, lugubre rapido fiume,
 Per sempre dirompe dal centro portale
Un'orrida folla che ride.


 Ma non sorride mai più

Da il Corvo , di Edgar Allan Poe

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