martedì 11 ottobre 2011

Ottobre, tempo di .......Cachi !

Kaki pane degli Dei

Il kaki (cachi) è il simbolo dell’autunno, stagione particolarmente generosa di doni che arricchiscono la nostra tavola: dalla frutta alla verdura, dal vino ai funghi, almeno la gola non rimpiange la bella stagione. Conservando le caratteristiche dei frutti più estivi: zuccherinità, succosità e colore, la sua morbida polpa gli ha fatto meritare il nome scientifico di diospiros cioè “pane degli dei”.
Originario delle regioni calde della Cina, dove arrivò oltre un millennio fa, è considerato l’albero dalle sette virtù. Lunga vita, grande ombra, assenza di tarli e grandi foglie con cui si può: giocare, accendere un fuoco e concimare la terra. Il suo arbusto è così resistente alle avversità atmosferiche, da non aver bisogno d’eccessivi trattamenti.
In Europa il kaki è arrivato alla fine del ‘700 come pianta ornamentale, ma l’interesse quale albero da frutta, in Francia e successivamente in Italia, risale a dopo la metà dell’800. Il primo esemplare impiantato nel nostro paese, fu posto nel 1871 al giardino fiorentino di Boboli.
Pare che Giuseppe Verdi , conquistato dalla dolcezza dei kaki, ne sia stato uno degli ammiratori più ghiotti.
Questi frutti, ottimi per marmellate, gelatine di frutta e crostate, sono ideali come dessert, e se non volete servirli al naturale (ricordate si mangiano scavando la polpa con un cucchiaino)

Kaki alla Giuseppe Verdi

Il grande musicista sembra che apprezzasse questa preparazione.
Lavate ed asciugate dei kaki, eliminate il picciolo, tagliateli a metà orizzontalmente e disponeteli su un piatto.
Cospargeteli quindi di zucchero e irrorateli con champagne fresco. Lasciateli in “fresco” per un po’ di tempo, prima di servirli come dessert.

Nessun commento:

Posta un commento