Il blog senza pretese di Cucina - Fotografia - Musica e Poesia

sabato 23 giugno 2012
Ma quanto mi piacciono le pesche!!!
La pesca è il frutto ideale per l’estate: è fresca, dissetante e ipocalorica, il che la rende perfetta per chi vuole mantenersi in linea. La pesca è il frutto dell’albero del pesco, il Prunus persica, originario della Cina, dove viene considerato simbolo di immortalità.
La pesca contiene molta acqua, oligoelementi, in particolare potassio e ferro, vitamina C, provitamina A e fibre; la sua polpa succosa non è solo buona: disseta e aiuta a sopportare meglio il caldo e, inoltre, contribuisce a reintegrare i sali minerali persi con il sudore.
La pesca è perfetta come spuntino di metà mattina, in quanto fornisce zuccheri senza appesantire, inoltre è facilmente digeribile e quindi adatta anche per chi ha problemi di assimilazione; attenzione, però: è consigliabile mangiarla lontano dai pasti in quanto “mescolata” a latticini e carboidrati potrebbe provocare fermentazioni intestinali fastidiose.La pesca non possiede solo queste proprietà, è anche un ottimo antiossidante, è leggermente lassativa e diuretica e possiede anche un’azione vermifuga; è in grado di reintegrare i sali minerali, di stimolare i succhi gastrici e di regolare la pressione arteriosa grazie al suo contenuto di potassio e manganese. Inoltre, contenendo il fluoro, è ottima per rafforzare denti e ossa, oltre a proteggere la pelle e gli occhi grazie alla presenza di beta carotene.
Considerando che siamo nel periodo delle prime tintarelle, c’è da sottolineare che la pesca è un ottimo stimolatore di melanina, e che quindi favorisce l’abbronzatura e aiuta la pelle a rimanere elastica e giovane; non a caso la pesca viene molto usata dall’azienda cosmetica per produrre creme e maschere di bellezza.
Oltre a mangiare le pesche lontano dai pasti è bene sapere che non bisogna mai bere troppa acqua dopo aver mangiato questi frutti in quanto rischiereste un’indigestione: l’acido cianidrico contenuto nella pesca, seppur in proporzione molto piccola, è incompatibile con l’acqua; inoltre ricordate di stare attenti ai semi racchiusi all’interno del nocciolo, in quanto sono velenosi e non vanno mai mangiati.
Due ricettine facili facili con questo frutto delicius
Insalata di pollo, cetrioli e pesche
Ingredienti (4 Porzioni):
1 cetriolo
3 pesche
2 petti di pollo
½ cipolla rossa
2 manciate di rucola
1 indivia rossa
Sale, pepe
1 cucchiaio d'olio d'oliva
Salsa:
2 cucchiai di aceto balsamico
5 cucchiai di olio di arachidi
sale e pepe
Preparazione:
Preparare il condimento, mescolando tutti gli ingredienti.
Tagliare i petti di pollo a cubetti. Mettere una padella sul fuoco con un filo d'olio d'oliva e cuocere il pollo per 10 minuti, mescolando ogni tanto. Regolare di sale e pepe e lasciar raffreddare su un piatto.
Pelare la cipolla e tritala fine.
Lavare e asciugare il cetriolo, poi tagliarlo a lamelle sottili.
Sgocciolare le pesche e tagliare ogni metà in sei spicchi.
Lavare e asciugare la rucola.
Tritare l'indivia.
Versare tutti gli ingredienti in una terrina, aggiungere il pollo e condire.
Mescolare e servire.
Quiche di pesche al rosmarino
Ingredienti (4 Porzioni):
250 gr di pasta brisée già pronta
6 pesche noci belle sode
350 gr di formaggio chévre
30 gr di nocciole
2 rametti di rosmarino
30 gr di burro
pepe nero q.b.
Preparazione:
Lavate le pesche, asciugatele e tagliatele a spicchi. Affettate il formaggio e foderate con la pasta brisè uno stampo da crostata.
Sistemate sul fondo uno strato di chèvre, cospargetelo di aghi di rosmarino, aggiungete le nocciole tritate. Proseguite alternando strati di formaggio, rosmarino, pesche e nocciole.
Terminate con fiocchetti di burro e un giro di pepe nero. Trasferite la quiche in frigorifero per 30 minuti, prima di infornarla a 200° per 40 minuti.
mercoledì 20 giugno 2012
Tagliatelle al cacao con aglio, olio e caffè
INGREDIENTI (per 4 persone)
200 g di farina
2 uova
2 cucchiaini di cacao amaro
2 spicchi d'aglio
Peperoncino
Olio extra vergine d'oliva
Sale
Chicchi di caffè
PREPARAZIONE
Preparare le tagliatelle nel classico modo aggiungendoci solo i 2 cucchiaini di cacao.
In una padella versare l'olio EVO, l'aglio leggermente schiacciato ed il peperoncino a piacere a fare scaldare a fuoco moderato (a bassa temperatura gli aromi dell'aglio e del peperoncino si trasmettono all'olio senza il rischio di bruciare.
Versare le tagliatelle in una pentola con abbondante acqua salata e cuocerle.
Nel frattempo mettere i chicchi di caffè tra due foglio di carta forno o tra un asciughino e con il batticarne frantumarli bene.
Quando saranno cotte scolare le tagliatelle, versarle nella padella e condirle bene.
Mettere le tagliatelle nel piatto e spolverarci sopra il caffè sminuzzato.
mercoledì 13 giugno 2012
Per me, oltre ogni aspettativa
Non so se 3006 contatti, per un blog di 13 mesi di vita siano pochi o tanti, per me sò 'na cifra e dunque sono molto contento, dunque, che il piccoletto senza pretese vi sia piaciuto o no, un gigantesco GRRRRRRAAAAAAAZZZZIIIIEEEEEEEEE a tutti.
domenica 10 giugno 2012
Insalata di pescatrice alle arance e pinoli al profumo di frutti di bosco
Ingredienti : 850 gr. di rana pescatrice, un po' di fumetto di pesce o brodo di pesce addensato ( o con amido di mais o con farina ), insalata riccia, 300 gr. di fragole, 60 gr. di lamponi, 90 gr. di ciliegie, 75 gr. di ribes, 3 arance, 3 cucchiai di olio di oliva, 50 gr. di zenzero fresco.
Per la salsa: succo di arancia, 3 cucchiai di aceto di lamponi, sale e pepe.
Preparazione:
Disporre la pescatrice in una casseruola con il fumetto di pesce o con il brodo fatto in casa. Portare a bollore e fare cuocere a fuoco lentissimo per 10 minuti. Togliere dal fuoco e sgocciolare. Lavare i lamponi, le ciliegie ed il ribes. Lavare e sgocciola l'insalata. Pelare lo zenzero, tagliarlo a fettine finissime e fallo dorare nell'olio di oliva. Tostare i pinoli. Preparare la salsa con gli ingredienti. Disporre l'insalata e il pesce sui piatti, decorare con i frutti di bosco, le fettine di arancia e quelle di zenzero, innaffiare con la salsa e cospargere con i pinoli tostati. Servire.
Carpaccio insolito di bresaola
Ingredienti: Bresaola, Rucola e Valeriana, Aceto di lamponi, Olio extravergine d'oliva, Sale e Pepe, Scaglie di Parmigiano, qualche pera.
Preparazione:
Disporre la bresaola su di un piatto, a parte condire un'insalata di rucola e valeriana con dell'aceto di lamponi e olio extravergine di oliva sale e pepe, aggiungere delle scaglie di pera e parmigiano. Versare il tutto sulla bresaola (si può sostituire la bresaola con della carne di filetto affettata molto fine).
venerdì 8 giugno 2012
Hamburger mon amour
L'origine dell'hamburger non è chiara. La versione più accreditata lo fa risalire alla fine del 1800, quando gli emigranti europei raggiungevano l'America sulle linee navali dell'Hamburg Line. Nelle mense a loro destinate impararono a conoscere l'hamburger: delle strane polpette di carne congelata, cotte rapidamente alla griglia e distribuite tra due fette di pane.
Questo nuovo cibo fu ribattezzato hamburger e assunse una valenza molto positiva perché simboleggiava l'inizio di una nuova vita nel nuovo mondo. Gli emigranti continuarono a preparare e a consumare hamburger anche una volta giunti in USA, per le stesse ragioni di economicità e di praticità, essi infatti non potevano permettersi i tagli di carne pregiati, ma solo quelli di seconda scelta che necessitano di lunghe cotture oppure che possono essere tritati, confezionati a forma di hamburger e cotti velocemente alla piastra.
Notizie più dettagliate da wikipedia
La parola è frutto di un prestito linguistico fra tedesco e inglese. Infatti l'identificativo tedesco hamburger (che indicava qualcosa o qualcuno originario della famosa città anseatica), passò nell'inglese colloquiale con la definizione Hamburger steak ovvero bistecca di Amburgo[4].
Probabilmente polpette di carne bovina erano comuni nella città e nel porto di Amburgo verso l'inizio del XIX secolo. Questa ricetta fu portata nel Nordamerica da parte dei numerosi tedeschi immigrati negli Stati Uniti in quello stesso periodo, la gran parte dei quali partivano dal porto di Amburgo (già allora maggior porto commerciale della Germania) e si diffuse con il nome di "Hamburger Steak".
La prima apparizione della ricetta in un menu americano viene fatta risalire al 1836, anche se il primo uso documentato del termine "Hamburg steak" risale al 1884. L'uso come variante del termine "Hamburger", aggettivo tedesco che significa amburghese (della città di Amburgo), appare per la prima volta nel quotidiano di Washington, Walla Walla, nel 1889.
Nel 1902 si ha traccia di una descrizione della "Hamburg steak" simile alla moderna concezione dell'hamburger. L'etimologia della parola italiana "Svizzera", con il significato di polpetta di carne macinata e pressata, è probabilmente parallela a quella della parola inglese "Hamburger": anche in questo caso sta ad indicare la provenienza della ricetta dall'area germanica nord-europea.
Tre ricettine per tre tipi di hamburger
Hamburger ricetta Americana 1
Ingredienti
500 gr di carne di manzo tritata, 1 cipolla rossa, 2 cucchiai di senape, sale e pepe q.b.
Preparazione
Tritare la cipolla, unirla alla carne macinata, aggiungere la senape, un pizzico di sale e di pepe. Mescolare il tutto per bene. Dividere l'impasto in parti uguali e schiacciarli con le mani fino ad ottenere un hamburger alto circa due centimetri e con un diametro di circa dieci centimetri. Naturalmente sè avete l'apposito attrezzo per farli direttamente, potete evitare questo passaggio. Cuocere gli hamburger da entrambi i lati in base alla cottura preferita.
Poi vi occorre:
4 panini da Hamburger cosparsi di semi di sesamo, 4 cetriolini sott'aceto, 4 foglie di lattuga, 2 pomodori rossi, 1 cipolla rossa o bianca, formaggio Cheddar Cheese e salse a volontà....
Hamburger ricetta Americana 2
Preparazione
In una ciotola mettete a bagno 50 g di mollica di pancarrè in 100 g di latte. Prendete 500 g di polpa magra di manzo (di spalla, coppa o altro taglio di 2ª categoria), tagliatela a pezzi e macinatela con uno stampo di media grandezza; aggiungete 50 g di burro ammorbidito, la mollica di pancarrè ben strizzata e condite il tutto con sale e pepe. Amalgamate bene e macinate nuovamente la carne; formate quindi quattro palline regolari di uguale peso e schiacciatele con le mani leggermente unte, per dare loro la caratteristica forma di disco spesso 1 cm. Lasciate riposare gli hamburger in frigorifero per almeno 1 ora, quindi cuoceteli alla griglia o in una padella antiaderente.
Hamburger di ceci
Ingredienti per 8 HAMB
Aglio1 spicchio, Ceci500 gr, Pane pancarrè 2 fette, Sale q.b., Scalogno 1, Senape 2 cucchiani, Uova medie 2, Zenzero fresco grattugiato 1 cucchiaino.
Preparazione
Scolate bene i ceci già cotti, metteteli poi in un frullatore con l’aglio, lo scalogno tritato, la senape, le uova, lo zenzero, il pancarré a cubetti, il sale e il pepe. Azionate il frullatore fino ad ottenere una massa granulosa: a questo punto estraete metà del composto e ponetelo in una ciotola.
Frullate quindi l'altra metà fino a che diventi una crema liscia e omogenea. Mettete la crema ottenuta in una ciotola ed unitevi l’altra metà granulosa, amalgamando per bene i due composti. Con l’impasto ottenuto formate 8 hamburger che andrete a cuocere su di una bistecchiera ben calda, rigirandoli su entrambi i lati. Servite gli hamburger di ceci ben caldi accompagnandoli con lattuga, pomodori, maionese e ketchup e i classici panini da hamburger.
Hmbburger di tonno
Ingredienti
600 g di tonno, 3 cipollotti, 4 filetti di acciuga sott'olio, sale, pepe nero macinato fresco, 1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva
PER L'INSALATA:
100 g di olive verdi snocciolate, una manciata di prezzemolo, 1 cipolla rossa piccola, 1 cucchiaio di succo di limone, poca lattuga.
Preparazione
Taglia a cubetti il tonno, a fettine sottili il cipollotto e trita le acciughe. Raccogli il tutto in una ciotola, mescola delicatamente e insaporisci con sale e pepe.
Crea 4 hamburger, coprili e mettili in frigorifero per circa 1 ora.
Scalda una padella o una bistecchiera a fuoco alto (oppure la piastra del barbecue) e versaci l’olio (oppure spennella gli hamburger con l’olio). Cuoci gli hamburger per 5 minuti da un lato, quindi girali e cuocili per 2 minuti dall’altro lato, finché saranno rosolati e ben cotti.
mercoledì 6 giugno 2012
Ed oggi mi va di parlar spagnolo.
Chi pensa che la cucina spagnola significhi semplicemente paella si sbaglia di grosso ed è
sufficiente avventurarsi in ristoranti, bar e chioschi per rendersene conto.
Fondamentale è comprendere i vari significati dei termini, spesso e volentieri confusi.
Ad esempio, se parliamo di aperitivi o stuzzichini la parola d’ordine non potrà che essere tapas, con la quale si indicano una lunga serie di piccole preparazioni che possono prevedere o meno la presenza del pane. Queste elaborazioni vengono di solito consumate in piedi, al bancone o fuori dal locale.
Las TAPAS (si pronuncia così come si scrive!) è un piccolo stuzzichino, che dà un po’ di energia tra il pranzo e la cena. L’origine de las tapas è assolutamente misteriosa, ma ci sono fondamentalmente due leggende sulla sua origine.
La prima: Si racconta che l’origine proviene dalla visita di un re spagnolo in un bar di una città costiera. Il re chiese una coppa di vino, ma giusto al momento di servire il calice si alzò il vento, ed il cameriere collocò un piattino con una “tapa” di jamon sul bicchiere per evitare che vi entrasse la sabbia, ed il re apprezzò tanto il gesto da pretendere una tapas per ogni bevanda.
La seconda vuole, che las tapas nacquero a causa di una rara malattia del Re spagnolo Alfonso X el Sabio, che era obbligato a mangiare a tutte le ore ed a bere un po’ di vino. Quindi il Re impose che non si servisse vino senza cibo, cosa che si rivelò utilissima non solo per Alfonso X el Sabio ma per tutti, visto che in Spagna si beve tantissimo, e las tapas salvano dall’etilismo!
È opportuno sapere che las tapas hanno infinite ricette, e 3 principali caratteristiche: sono servite in quantità misurate, non si chiedono (in quanto naturalmente servite con la birra o il vino) e non si pagano!
Las tapas sono una vera istituzione spagnola, un’usanza davvero popolare…ma insomma, per concludere, cosa sono queste Tapas ? Molti credono che si tratti di un piatto o di un panino tipico spagnolo: errore! Las tapas sono piccole razioni di formaggio, salumi, pesce, tortillas o altri prodotti serviti in piccoli piatti, come se fosse una degustazione; riassumendo: tu paghi da bere e per ogni bicchiere ti danno una squisitezza da mangiare!
Altro discorso bisogna invece fare per il bocadillo, vero e proprio vanto della tradizione culinaria spagnola. Tradurlo semplicemente con il termine panino potrebbe apparire riduttivo, considerato l’interminabile sfilza di varianti che lo caratterizzano e l’originalità della preparazioni che lo contraddistinguono.
Un classico Bocadillo ha una lunghezza di circa 20 centimetri, e per forma e consistenza ricorda la baguette francese, differenziandosi tra frios (freddo) e caliente (caldo) a seconda della temperatura del contenuto del suo interno.
La sorpresa nell’assaggiare queste preparazioni, nasce dalla consapevolezza che gli spagnoli non si creano molti problemi nell’accostare ingredienti che, visti spesso come
inavvicinabili, in realtà si sposano alla perfezione.
Ecco le due ricettine di Tapas più "famose" a Madrid
Montaditos de queso de cabra con cebolla
Ingredienti per 6 persone:
12 rondelle di formaggio di capra, 12 rondelle di pane integrale, 6 cipolle grandi, 400 gr. di zucchero, 1 litro di vino bianco, 1 rametto di rosmarino, olio di oliva
Preparazione
Soffriggere la cipolla tagliata in rondelle sottili per 10 minuti. Aggiungere il vino, il rosmarino e lo zucchero, e far cuocere per circa 20 minuti. Quindi lasciar raffreddare. Una volta che questa marmellatina di cipolla è pronta non ci resta che posizionarne una cucchiaiata su ogni rondella di formaggio di capra, a sua volta messa sul pane. Riscaldare per pochissimi minuti nel forno e servire!
Pan con tomate
Il Pa amb tomàquet catalán, chiamato pan con tomate in castigliano, è una tapas semplice e deliziosa. L’idea è quella della bruschetta al pomodoro, però la realizzazione prevede delle chicche che ne trasformano il sapore.
Ingredienti
Pane, olio, sale, aglio, pomodori maturi
Preparazione
La preparazione è semplicissima. Si tagliano delle fette di pane e si tostano al forno o su una padella bollente. Quindi si divide in due uno spicchio d’aglio e si strofina con forza sul pane abbrustolito, per impregnarlo bene.
Adesso è il momento del pomodoro: questo non si tagliuzza come si fa in Italia, ma si grattugia. Con cosa? Con la grattugia che in Italia usiamo per le carote o per il formaggio!
Quindi mischiamo la polpa del pomodoro con olio e sale, e con un cucchiaio la mettiamo sulle fette di pane.
Puoi dare un tocco di golosità al Pa amb tomàquet con una fetta di jamon serrano, o da una fettina di camaiot, un salume grasso, o con formaggio e olive amare.
sufficiente avventurarsi in ristoranti, bar e chioschi per rendersene conto.
Fondamentale è comprendere i vari significati dei termini, spesso e volentieri confusi.
Ad esempio, se parliamo di aperitivi o stuzzichini la parola d’ordine non potrà che essere tapas, con la quale si indicano una lunga serie di piccole preparazioni che possono prevedere o meno la presenza del pane. Queste elaborazioni vengono di solito consumate in piedi, al bancone o fuori dal locale.
Las TAPAS (si pronuncia così come si scrive!) è un piccolo stuzzichino, che dà un po’ di energia tra il pranzo e la cena. L’origine de las tapas è assolutamente misteriosa, ma ci sono fondamentalmente due leggende sulla sua origine.
La prima: Si racconta che l’origine proviene dalla visita di un re spagnolo in un bar di una città costiera. Il re chiese una coppa di vino, ma giusto al momento di servire il calice si alzò il vento, ed il cameriere collocò un piattino con una “tapa” di jamon sul bicchiere per evitare che vi entrasse la sabbia, ed il re apprezzò tanto il gesto da pretendere una tapas per ogni bevanda.
La seconda vuole, che las tapas nacquero a causa di una rara malattia del Re spagnolo Alfonso X el Sabio, che era obbligato a mangiare a tutte le ore ed a bere un po’ di vino. Quindi il Re impose che non si servisse vino senza cibo, cosa che si rivelò utilissima non solo per Alfonso X el Sabio ma per tutti, visto che in Spagna si beve tantissimo, e las tapas salvano dall’etilismo!
È opportuno sapere che las tapas hanno infinite ricette, e 3 principali caratteristiche: sono servite in quantità misurate, non si chiedono (in quanto naturalmente servite con la birra o il vino) e non si pagano!
Las tapas sono una vera istituzione spagnola, un’usanza davvero popolare…ma insomma, per concludere, cosa sono queste Tapas ? Molti credono che si tratti di un piatto o di un panino tipico spagnolo: errore! Las tapas sono piccole razioni di formaggio, salumi, pesce, tortillas o altri prodotti serviti in piccoli piatti, come se fosse una degustazione; riassumendo: tu paghi da bere e per ogni bicchiere ti danno una squisitezza da mangiare!
Altro discorso bisogna invece fare per il bocadillo, vero e proprio vanto della tradizione culinaria spagnola. Tradurlo semplicemente con il termine panino potrebbe apparire riduttivo, considerato l’interminabile sfilza di varianti che lo caratterizzano e l’originalità della preparazioni che lo contraddistinguono.
Un classico Bocadillo ha una lunghezza di circa 20 centimetri, e per forma e consistenza ricorda la baguette francese, differenziandosi tra frios (freddo) e caliente (caldo) a seconda della temperatura del contenuto del suo interno.
La sorpresa nell’assaggiare queste preparazioni, nasce dalla consapevolezza che gli spagnoli non si creano molti problemi nell’accostare ingredienti che, visti spesso come
inavvicinabili, in realtà si sposano alla perfezione.
Ecco le due ricettine di Tapas più "famose" a Madrid
Montaditos de queso de cabra con cebolla
Ingredienti per 6 persone:
12 rondelle di formaggio di capra, 12 rondelle di pane integrale, 6 cipolle grandi, 400 gr. di zucchero, 1 litro di vino bianco, 1 rametto di rosmarino, olio di oliva
Preparazione
Soffriggere la cipolla tagliata in rondelle sottili per 10 minuti. Aggiungere il vino, il rosmarino e lo zucchero, e far cuocere per circa 20 minuti. Quindi lasciar raffreddare. Una volta che questa marmellatina di cipolla è pronta non ci resta che posizionarne una cucchiaiata su ogni rondella di formaggio di capra, a sua volta messa sul pane. Riscaldare per pochissimi minuti nel forno e servire!
Pan con tomate
Il Pa amb tomàquet catalán, chiamato pan con tomate in castigliano, è una tapas semplice e deliziosa. L’idea è quella della bruschetta al pomodoro, però la realizzazione prevede delle chicche che ne trasformano il sapore.
Ingredienti
Pane, olio, sale, aglio, pomodori maturi
Preparazione
La preparazione è semplicissima. Si tagliano delle fette di pane e si tostano al forno o su una padella bollente. Quindi si divide in due uno spicchio d’aglio e si strofina con forza sul pane abbrustolito, per impregnarlo bene.
Adesso è il momento del pomodoro: questo non si tagliuzza come si fa in Italia, ma si grattugia. Con cosa? Con la grattugia che in Italia usiamo per le carote o per il formaggio!
Quindi mischiamo la polpa del pomodoro con olio e sale, e con un cucchiaio la mettiamo sulle fette di pane.
Puoi dare un tocco di golosità al Pa amb tomàquet con una fetta di jamon serrano, o da una fettina di camaiot, un salume grasso, o con formaggio e olive amare.
lunedì 4 giugno 2012
Cuscus tutto Italiano
Ingredienti per 4 persone:
4 melanzane lunghe, 100 grammi di cuscus in scatola ( quello a breve cottura ), 200 grammi di mozzarella di bufala, 300 grammi di pomodorini maturi, olio extravergine d'oliva, basilico, prezzemolo, 200 grammi di vongole veraci, 300 grammi di cozze, un bicchiere di vino bianco, peperoncino, aglio
Preparazione
Mettere a bagno le vongole con pochissimo sale per alcune ore, farle aprire in padella con un filo d'olio, il peperoncino e uno spicchio d'aglio, sgusciarle tenendone alcune con la sua “capa” per decorazione. Filtrare l'acqua e tenerla da parte. Fate lo stesso con le cozze, che devono essere precedentemente spazzolate. Consiglio di fare questa operazione separatamente perché le vongole potrebbero nascondere ancora un po' di sabbia!
Preparare il cuscus come indicato nella confezione. Tagliare sottilmente le melanzane e cuocerle in una padella antiaderente con un filo d'olio, salare e tenere da parte. Tagliare i pomodorini a metà e farli saltare velocemente in padella con un cucchiaio d'olio e un po' di sale. Tagliare a dadini la mozzarella di bufala.
Foderare 4 stampi con le melanzane lasciando debordare le fette. Fare uno strato di cuscus, poi i pomodorini, la mozzarella, il basilico spezzettato e una fetta di melanzana, ancora cuscus e chiudere con le melanzane. Cuocere in forno per 10 minuti.
In una padella far soffriggere appena 2 spicchi d'aglio e un peperoncino fresco con due cucchiai d'olio, unire vongole e cozze, sfumare con il vino e finire la cottura con l'acqua dei molluschi filtrata. Completare con il prezzemolo tritato.
Sformare gli stampini sul piatto di portata e servire con il guazzetto di vongole e cozze. Terminare con un filo d'olio e qualche pomodorino tenuta da parte.
Con queste quantità usate stampi medi e sarà un ottimo primo. Se usate stampini piccoli gli ingredienti vi basteranno per 6-8 persone e sarà un insolito antipasto mediterraneo!
venerdì 1 giugno 2012
Le Fondamenta ( Il Manifesto della Ristorazione )
I prodotti da usare nelle preparazioni devono essere stagionali e rintracciabili nella provenienza.
Semplicità nel trattare le materie prime :
Le materie prime devono essere semplici e non troppo lavorate.
Sapori primari protagonisti della ricetta :
I sapori devono essere immediatamente riconoscibili anche dai palati meno esperti, quattro ingredienti fanno una ricetta.
Bella presentazione della pietanza :
Le belle presentazioni di pietanze tradizionali fanno la differenza e ne aumento la percezione sensoriale.
Giusto rapporto valori gustativi - costi :
Con la contrazione dell’economia e la diminuzione della propensione alla spesa è fondamentale offrire piatti che abbiano in base agli ingredienti contenuti un giusto rapporto tra il valore sensoriale ed il prezzo.
Servizio qualificato in cucina e in sala :
Il servizio fa la differenza. In sala il ruolo di chi aiuta nella scelta del menu è centrale per soddisfare bisogni golosi.
Menu semplici aggiornati stagionalmente :
Il menu deve essere semplice e corto con poche pietanze per portata che cambiano seguendo la stagione, un’offerta troppo vasta disorienta.
Formazione continua dello staff :
La formazione continua è l'elemento fondamentale del nostro lavoro: a qualunque età tutti possiamo imparare qualcosa.
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