mercoledì 19 settembre 2012

Povero si, ma buono !!!



La Panzanella

4 fette grosse di pane toscano raffermo
2 pomodori maturi
2 filetti di acciuga sott’olio
1 cipolla rossa
1 cetriolo
1 costa di sedano
1 cucchiaio di capperi
1 ciuffo di basilico
10 olive nere
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
4 cucchiai di aceto rosso di vino
sale qb
pepe qb

Prendete il pane raffermo e mettetelo a bagno in una terrina con 1 bicchiere d’acqua e aceto per 10 minuti, quindi strizzatelo bene e sbriciolatelo con le mani mettendolo da parte in una ciotola.
Tagliate i pomodori a dadini, affettate a rondelle la cipolla, tritate il basilico, sbucciate e affettate il cetriolo, sminuzzate i filetti di acciuga. Mettete tutto nella terrina insieme al pane sbriciolato, aggiungete i capperi e condite con olio extravergine di oliva, un pizzico di sale e una macinata di pepe, mescolando bene. Lasciate riposare in frigo per almeno un’ora e servite freddo guarnendo con foglie di basilico.

Lo stile non è ispirazione. (Vincenzo Cinaski Costantino)

Lo stile non è ispirazione. E’ un atto di coraggio. È la nostra voce e, attraverso di esso, esprimeremo la nostra personalità. Ci vuole coraggio, quindi, per non nascondersi o indossare una maschera.Se ci pensate, però, è proprio quello che fanno i grandi scrittori: mostrano loro stessi e si rendono “riconoscibili” grazie al loro stile. Non è tanto (o solo) per quello che scrivono che li ammiriamo, ma anche per come lo scrivono. Ricorda: forma e contenuto devono danzare allo stesso ritmo, altrimenti si pesteranno i piedi. Due sono i nemici da cui dovrai guardarti maggiormente: pigrizia e paura. La pigrizia ti porta a cercare scorciatoie, ad accettare regole o strade percorse da altri senza chiederti se sono quelle giuste per te. Prima di ingoiare qualunque cosa ti sia offerta, devi masticarla per un po’ e valutare se davvero ti piace. La paura, invece, è un nemico più subdolo, si insinua senza far baccano e ti immobilizza: temi di sbagliare, di non saperti esprimere, di essere frainteso o, peggio, rifiutato.

lunedì 10 settembre 2012

E prima era il 30 giugno


Il countdown segna meno 12 giorni da oggi. Tanto manca al concerto dei Radiohead, che dovevo andar a vedere 3 mesi fa. Il tour italiano della celebre band di Oxford guidata da Thom Yorke partirà il 22 settembre dall'Ippodromo delle Capannelle, dove avrebbe dovuto cominciare il 30 giugno scorso e alternerà brani dell'ultimo album, "The king of limbs", a successi dei precedenti, da "Ok Computer" a "Kid A".
Non vedo l'ora, ed intanto mi consolo con questa.


L'illustre maestro nonchè concittadino, in mostra a Roma


Mario Giacomelli









http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2012/09/10/foto/mario_giacomelli_l_artigiano_della_fotografia_in_mostra_a_roma-42279071/1/?ref=HRESS-16

sabato 8 settembre 2012

Consiglio spassionato e birroso

Una delle birre più buone che io abbia mai bevuto......e nei miei 45 quasi, ne ho bevute ..! ( Considerando sempre la soggettività eh ! :-) Leggera+Amarognola+Rinfrescante = Beverina



http://www.lacotta.it/

giovedì 6 settembre 2012

Dolcetto surrealista


Passando davanti alla stanzetta dove sto scrivendo questo post, ho appese tre stampe di Salvador Dalì e gurdandole, mi è ritornata in mente la passione dell'artista per il cibo, specialmente per le uova e per il pane; passione che traspare in molte delle sue opere.
Basti pensare al suo stesso Museo di Figueres con enormi uova scolpite e con la facciata costellata di forme del tipico pane catalano a forma di triangolo.
Oppure alle tante volte che ha raffigurato nelle sue opere le uova al tegamino.

Il maestro amava anche i dolci e dunque questa sera, vi delizierò con una
dolce ricettina catalana







FLAONS DE FIGUERES (Agnolottoni dolci catalani)



Ingredienti:
230 g di farina, 180 g di olio di oliva, 70 g di acquavite, 80 g di zucchero
1 uovo, cannella in polvere


Procedimento:

Preparare innanzi tutto la pasta frolla. In una ciotola mescolare con le mani l'olio, l'acquavite e lo zucchero fino a quando lo quest'ultimo si sarà totalmente sciolto. Aggiungere lentamente la farina continuando a mescolare. Lavorare bene fino ad ottenere una pasta liscia, omogenea e non eccessivamente dura. Lasciare riposare per 5 minuti.
Preparare nel frattempo il ripieno.
Schiacciare la ricotta fresca con una forchetta e aggiungervi lo zucchero, le mandorle tritate, e un po' di cannella secondo il gusto di ognuno.
Continuare a lavorare la pasta e poi dividerla in piccole palline. Schiacciarle e disporvi sopra il composto. Piegare in due, formando una specie di agnolottone, e piegare i bordi della pasta, formando una sorta di cordone.
Passate i flaons uno alla volta nell'uovo sbattuto e poi nella cannella mischiata con lo zucchero. Disporli su una piastra e cuocerli in forno riscaldato a 150º per 5-10 minuti.
Si servono freddi o appena tiepidi: si accompagnano bene con un calice di cava molto freddo, ma per i bambini anche con il latte o la cioccolata calda in inverno.




lunedì 3 settembre 2012

Oggi roba seria , anzi serissima


"Chi sei? Dietro la porta so che ci sei! Ti riconosco dai passi tuoi! Non dire il nome, non dire che vuoi! So già......chi sei!!!
Questo era l'inizio di una canzone di Renato Zero, forse del 1978, che mi è tornata in mente quando oggi pomeriggio ho sentito bussare alla " porta ", io già lo sapevo già che era il mio Ghost writer che mi diceva :  "post ?"
Ho pensato solo ad una cosa: " Ma sono le cinque del pomeriggio cazzarola!!!":-)
Vabbè comunque vi volevo perlare di un articolo che ho letto un po' di tempo fa sul sito accademiaitalianacucina.it (del Prof. Giovanni Ballarini, accademico nella Delegazione di Parma dell’Accademia Italiana della Cucina dal 1986)  e che parlava dell' analfabetismo gastronomico, con cui mi sono trovato molto daccordo e che cercava di illustrare la strana dicotomia che caratterizza l’attuale cucina e soprattutto la gastronomia italiana. Mi spiego.
 Da una parte assistiamo all’indiscutibile successo dei grandi cuochi italiani che stanno portando la nostra cucina di qualità in tutto il mondo.
Da un’altra parte vi è una dilagante espansione di un analfabetismo funzionale di tipo gastronomico, al quale è necessario fare attenzione.
La straripante diffusione di libri, articoli e trasmissioni televisive dedicati alla cucina non ci deve far illudere  e men che meno dimenticare, dell’esistenza e del continuo espandersi nella popolazione  italiana, dell’analfabetismo culinario e gastronomico, che è dovuto in parte all’analfabetismo funzionale il quale in Italia riguarda ben oltre la metà della popolazione, che ha difficoltà di comprendere un testo scritto con un discorso compiuto per il quale si richiede una sia pur minima riflessione ed interpretazione ( però disintegrano le scuole e le università pubbliche, vabbè questo è un mio pensiero e non centra niente ). Una condizione poco nota ai più, ma che spiega il successo della comunicazione non scritta, per immagini fisse e soprattutto mobili, o nella quale lo scritto è ridotto al minimo: semplici frasi e non discorsi. Un analfabetismo funzionale di tipo culinario gastronomico in continua ascesa e del quale è corresponsabile anche l’espandersi di trasmissioni o video sui mezzi di comunicazione visivi.
All’inizio la televisione ha insegnato a leggere e a scrivere con "Non è mai troppo tardi", del maestro Alberto Manzi. (E' stato un insegnante, personaggio televisivo e scrittore italiano, fu scelto per presentare il suddetto programma, che lo rese conosciutissimo e che fu concepito come strumento di ausilio nella lotta all'analfabetismo. Il programma riproduceva in televisione delle vere e proprie lezioni di scuola primaria, con metodologie didattiche per l'epoca rivoluzionarie, dinanzi a classi composte di adulti, appunto analfabeti.)
In seguito ha comunicato la buona cucina con Mario Soldati .(E'stato uno scrittore, giornalista, regista cinematografico, sceneggiatore e autore televisivo italiano. Nel 1956, a due anni dalla nascita della televisione italiana, Soldati inventa il 'reportage enogastronomico' è infatti l'ideatore, regista e
conduttore dell'inchiesta televisiva: Viaggio lungo la Valle del Po alla ricera dei cibi genuini una delle trasmissioni più originali della TV degli inizi, considerata un documento d'importanza antropologica: con il Soldati del viaggio sul Po nasce in Italia la figura del giornalista enogastronomico. Proprio nel corso di quella trasmissione stabilisce un forte e duraturo legame con i luoghi del Po, dove ha ambientato, tra l'altro, tutti i Racconti del Maresciallo e con la provincia di Ferrara, nella quale si era già recato in precedenza per girare a Comacchio La donna del fiume con Sofia Loren, e con le specialità gastronomiche di quella terra. Dopo le anguille de La donna del fiume scopre la salama
da sugo della quale scriverà un famoso elogio. Con uno sguardo sempre attento all'identità italiana il suo viaggiare nel paese confluirà nel libro Vino al Vino < i tre volumi, del 1969, 1971 e 1976, verranno riuniti nel 2006 in un volume degli Oscar Mondadori > considerato da
alcuni uno dei più bei viaggi in Italia mai scritti.)
Ma ora non è più così, e al massimo, anche per la cultura gastronomica, si arriva al trito nozionismo dei giochi o di spettacoli di piazza. Un analfabetismo culturale che è ben spiegato da una celebre frase di Eugenio Montale quando affermò che “il rapporto tra alfabetismo e analfabetismo è costante, ma al giorno d’oggi gli analfabeti sanno leggere”. Una condizione che negli ultimi decenni è peggiorata, perché gli analfabeti culinari, dalle sempre più numerose nuove cattedre mediatiche televisive e dei siti informatici, insegnano agli altri quello che non sanno.
Considerando però, che la cultura nella televisione italiana, oggi come oggi scarseggia, e che il vecchio lavoro dei giornalisti lo fanno gli inviati di un tg satirico ( bravissimi ), voi mi direte in coro : " HAI SCOPERTO L'ACQUA CALDA !!! "
Eh già !!!
Bisognerebbe ricominciare per certi versi dall'inizio, cioè prima di tutto dalle scuole, dove il ruolo dei cuochi e delle cucine dovrebbe essere potenziato ( come era una volta ), non smantellato, dove ai ragazzini dovrebbero essere mostrati i cibi e dove si possono sentire gli odori di buono. D'infanzia.


Fonti: Accademiaitalianacucina.it, .Wikipedia.org, Lu Chef


Ed ora addolciamo il tutto con ........................



Il Ciambellone della nonna !!!

Ingredienti per 12 persone

3uova, 200 g di zucchero, 300 g di farina, 1 bicchiere di latte, 1/2 bicchiere di olio extra vergine d'oliva, buccia di limone grattugiato qb, 1 bustina di lievito, burro qb.

Preparazione

Accendete il forno a 175 gradi.
Mescolare con una frusta uova e zucchero, dopo di che aggiungete la farina setacciandola con un passino. Una volta che il composto è ben amalgamanto aggiungere il latte, l'olio e mescolare bene. Aggiungere un pò di buccia di limone grattugiato per dare il profumo ed imburrare lo stampo (ovviamente a forma di ciambella) per bene. Infine aggiungere il lievito ben setacciato, amalgamare molto bene, mettere nello stampo ed infonrare per 20/25 minuti.
Il ciambellone sarà pronto quando infilando uno stecchino lungo per spiedini, il legno dello stecchino è ben asciutto.
Togliere dal forno e lasciar freddare bene.
Per mantenere il vostro ciambellone morbido anche una volta iniziato, potete metterlo su un piatto coperto da un tovagliolo umido e il tutto (piatto compreso) chiuso in una bustina di plastica. Resterà come appena fatto!




domenica 2 settembre 2012

Stasera il mio ghost writer ( come lo chiama un mio amico ) ha voja de scazzarà.


Chi è cresciuto negli anni '80 alzi la mano !!!
Dai, ridiamo un po' della "scoperta" della maionese, della panna e della rucola, di quelli che volevano fare gli sboroni e mangiavano un risotto, che adesso, solo il pensiero di come veniva servito mi fa rabbrividire, di quelli che facevano vedere che capivano di vino, dei discotecari del sabato sera che bevevano i drink dell'epoca e dei ragazzini (ormai adulti) che hanno dato il via all'obesità dei bambini anche in italia. ( A parte i fast food, penso che le altre voci le ho vissute tutte :-)

Cocktail di scampi

Carpaccio rucola e grana

Tagliolini al limone

Risotto con le fragole

Penne alla vodka

Risotto allo champagne

Filetto al pepe verde

Profitterol

Panna cotta

Galestro capsula viola

Lancers e Mateus

Alexander cocktail

Gin fizz cocktail

Negroni cocktail

L’esplosione dei fast food


E nonostante tutto.........................
Se chiedete un po' in giro alle persone che si sono formate in quegli anni, dunque più o meno della mia età, sono convinto che vi risponderanno tutti quanti quello che risponderei io, cioè : "quegli anni sono stati la culla della creatività e dunque non possiamo far altro che parlarne bene.

E per chiudere, nulla di meglio.......